La mente razionale, cioè la materia grigia del cervello, ha delle capacità di connessione molto limitate. Al contrario della materia bianca, che sfrutta il magnetismo, quella grigia opera sulla base di impulsi elettrici, e quindi può generare campi molto limitati e segnali elettromagnetici di bassa intensità e circoscritti in termini di diffusione, qualche decina di metri in campo libero, solo qualche metro in ambienti chiusi, come all’interno di una stanza.
Ho detto più volte che la realtà è creata dai nostri pensieri e che i pensieri non sono un prodotto della mente, che genera solo idee, immagini mentali, e questi segnali elettrici ed elettromagnetici.
Però in questo articolo voglio analizzare, con un esempio, come la realtà si possa modificare quando la stessa idea è condivisa da molte persone.
Le adunate di massa del secolo scorso sono state a lungo studiate, e gli effetti sono noti, ma non sempre si è arrivati alla comprensione del fenomeno con analisi di tipo psicologico o sociologico.
Io propongo un’analisi fisica, basata su un meccanismo che ho chiamato “effetto domino”.
L’effetto domino compare in modo più importante quando più persone hanno la stessa idea in testa e queste persone sono vicine tra loro.
Ormai sappiamo, grazie ai recenti mezzi diagnostici del cervello, che la stessa idea genera lo stesso segnale elettromagnetico. Tante più persone generano lo stesso segnale, tanto più cresce la probabilità che questo si “sommi”, cioè cresca in ampiezza, diventando più forte, e quindi si possa propagare meglio.
In situazioni di adunata, come quelle di allora, o come le partite di calcio o i concerti, il segnale diventa talmente forte da influire sugli eventi in corso.
La partita non la vincono solo i giocatori in campo, ma anche tutti i tifosi, non solo grazie al fenomeno apparente, il tifo assordante, ma soprattutto grazie al fenomeno occulto. Se i tifosi sono convinti che la loro squadra ha già vinto, allora vincerà. Se invece sperano che vinca, allora ci sono buone probabilità che perderà. L’idea che la squadra abbia già vinto non è un’idea razionale, viene dal cuore e dal fuoco interiore, ma la materia grigia la trasforma in qualche cosa che sia a lei comprensibile. Giusto per esempio, nell’idea che la propria squadra è più forte, o che è più fortunata, o che è destinata a vincere.
Ma se le persone sono sparpagliate nel territorio? Se sono da sole o a piccoli gruppi?
Ovviamente dobbiamo prendere in considerazione solo eventi di massa, che coinvolgono moltitudini.
Però non stiamo parlando di pensieri, dove vige la legge che basta la radice quadrata del 1% dei partecipanti per modificare la realtà. Qui parliamo di segnali elettromagnetici, di luce emessa dal cervello, e il fenomeno è lineare, legato alle leggi di questi segnali. Se in un ambiente generiamo due segnali di eguale ampiezza e in fase, questi si sommano, e unendosi diventano un segnale di doppia intensità.
D’altra parte se accendiamo due lampadine da 100 lumen non otterremo esattamente 200 lumen, perché i segnali non sono tutti in fase, ma pur sempre molta più luce, quasi il doppio.
A questo punto preferisco utilizzare un esempio, e non continuare un discorso teorico.
Ho scelto l’oroscopo settimanale, che è un fenomeno di massa. Anch’io pubblico ogni settimana le previsioni delle energie circolanti, ma queste non sono riferite a ciò che capiterà alle persone.
Invece l’oroscopo, segno per segno, ti dice, a volte in modo perentorio, cosa ti capiterà. In qualche modo genera una certezza: “L’ha previsto l’oroscopo, quindi deve accadere”.
Cosa succede,ad esempio, in Italia? Visto che abbiamo dei bravi astrologi, e che le previsioni sono basate tutte sullo stesso quadro astrale, è normale che queste siano moto simili, se non identiche.
Le varie persone leggono il “loro” oroscopo, e poi continuano a pensarci, durante la settimana, nei posti più disparati: a casa, sul lavoro, in ferie…
Così i segnali si sommano e arrivano ad un livello energetico tale che le probabilità che accadano gli eventi previsti diventano molto più elevate di quelle degli altri eventi.
Potrei dire che è un fenomeno “calamita”, che attira l’evento a livello di massa, e in qualche modo si avvicina ai meccanismi del pensiero, che opera su base magnetica.
Ho chiamato l’effetto “domino” proprio perché si propaga allo stesso modo: tante più persone credono e pensano all’oroscopo, tante più saranno attirate a unirsi al gruppo.
Così il risultato è che spesso le previsioni si avverano, e non me ne dolgano gli astrologi, non per la loro bravura, ma per questo meccanismo occulto.
D’altra parte molti conoscono le “psicosi di massa”: il fenomeno è analogo. Solo che queste di solito accadono per scambi emozionali e comportamenti imitativi, mentre nell’effetto domino non è necessario essere assieme, vedersi, perché il fenomeno è basato su segnali circolanti nell’ambiente, che tanto più diventano forti, altrettanto aumentano la propagazione, e tanto più si propagano, altrettanto aumentano la probabilità d’incontrare un egual segnale, e quindi diventare ancora più forti.
Uscendo dall’esempio scelto, e generalizzando il discorso, emergono almeno due considerazioni importanti.
La prima è l’enorme responsabilità di chi opera all’interno dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche di ciascuno di noi, quando diffonde una notizia attraverso mezzi come internet.
Possiamo innescare l’effetto domino, e se ciò che diffondiamo è negativo, calamitare e indurre eventi negativi, non perché li avremo creati, ma perché avremo alterato il campo naturale delle probabilità.
La seconda considerazione riguarda noi, quando riceviamo informazioni “di massa”, destinate a una moltitudine: chiediamoci sempre perché è stata generata quella informazione, da chi, per quale scopo.
Essere liberi non significa stare chiusi in una stanza, ma se siamo nel mondo, allora dobbiamo usare l’intelligenza, la furbizia e il discernimento per non permettere ai “lupi” di mangiarci.
Il monito di Gesù è sempre valido: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti [n.d.r. serpenti = coloro che possiedono la conoscenza] e semplici come le colombe [n.d.r. coloro che sono puri di Spirito]”.
Un abbraccio. Gian Piero Abbate Pordenone, 02/07/2016